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Tradurre bene per tramandare (n. 11)

IGITUR / UNDE / ERGO
Come rispettare nella traduzione le particelle logiche ?

Il primo fattore letterario che balza agli occhi in apertura della sezione epicletica del canone romano è la particella logica igitur [dunque].

  1. Non si tratta in alcun modo di una particella espletiva, che possa dispensarci dal prestarvi attenzione.

  2. Posta nella giuntura tra le due sezioni anaforiche, la particella del Te igitur svolge funzione strutturale, e va intesa alla luce di quelle particelle affini, che si dispongono nel solco tracciato dalla locuzione veterotestamentaria we‘attà / kai nyn [e ora].

  3. Essa evidenzia l’articolazione tra la sezione anamnetico-celebrativa e la sezione epicletica.

  4. È un peccato che il traduttore italiano della 1a e 2a edizione abbia sistematicamente ignorato, tanto la particella igitur del canone romano e della IV preghiera eucaristica, quanto la particella ergo delle preghiere eucaristiche II e III.

  5. In riferimento al canone romano facciamo notare che la funzione della particella logica igitur [dunque] in apertura della sezione epicletica non va confusa con la funzione dell’altra particella logica unde [perciò], che si trova in apertura dell’anamnesi.

  6. Se è importante riconoscere la funzione strutturale di entrambe, altrettanto importante è sapere che esse intervengono su piani di struttura diversi. Infatti la particella logica igitur opera qui (cioè nel caso specifico del Canone Romano) a livello dell’articolazione tra le due sezioni; invece la particella unde qui opera a livello dell’articolazione tra quei due elementi di sezione che sono il racconto istituzionale e l’anamnesi.

  7. Infatti, tramite l’ordine di iterazione, ogni anamnesi è saldamente ancorata al racconto istituzionale da un duplice aggancio verbale.

  8. Il primo consiste nella corrispondenza tra «in memoriale (in memoriam)» e «facendo-memoriale (memores)»; l’altro è dato dalla costante presenza di una particella logico-modale, del tipo «perciò», «dunque» (unde, o igitur).

  9. Dell’anamnesi del canone romano, considerata nel testo latino, altro non possiamo dire se non che essa attua superbamente la norma.

  10. In particolare il suo solenne cursus letterario rappresenta in questo caso anche un perfetto cursus teologico.

  11. Il traduttore italiano della 3a edizione del Messale Romano-Italiano dovrà essere più avveduto di quanto non siano stati i colleghi che si sono occupati delle precedenti edizioni.

  12. Questi, non avendo prestato alcuna attenzione alla struttura dell’anamnesi, hanno snaturato del tutto l’anamnesi del canone romano.

Ci domandiamo:

  1. Come ha potuto l’incipit latino «Unde et memores» trasformarsi nell’incipit italiano «In questo sacrificio, o Padre»?

  2. Come ha potuto la particella logico-modale unde volatilizzarsi nel canone romano e nella IV preghiera eucaristica?

  3. E come ha potuto fare altrettanto la particella igitur che avvia l’anamnesi della II e della III preghiera eucaristica? Un minimo di rigore linguistico e un po’ di aderenza alla teologia dell’anamnesi l’avrebbero sconsigliato.

Il fatto che nelle preghiere eucaristiche la particella che articola racconto e anamnesi sia sempre presente, mentre invece la particella che articola le due sezioni talvolta non compare [nb: per una spiegazione della sua possibile assenza nei formulari anaforici, cf GIRAUDO, La struttura letteraria, 359-360], dev’essere inteso alla luce della specifica compagine anaforica, preoccupata di evidenziare la consequenzialità che si stabilisce intorno all’ordine di iterazione. In nessun modo ciò dovrà essere inteso a scapito della fondamentale bipartizione strutturale, immancabilmente attestata da tutti i formulari anaforici.
La diversa funzione strutturale delle particelle logiche ci convince dell’importanza primaria che va riconosciuta alla nozione di struttura letteraria. Essa non genera semplicemente un discorso letterario, bensì un discorso sommamente teologico, che nella sua tensione a un tempo letteraria e teologica racchiude tutta la teologia dell’eucaristia.